I soldi sono una delle risorse più rilevanti per costruire un business di successo e per farlo crescere. E prima ancora per avere una vita serena e felice e libera. Eppure, specie per noi donne, è un tema sensibile e che di cui avere consapevolezza. Vediamolo insieme.
I soldi nel tuo business
Se il denaro scorre veloce, tutte le porte di aprono. – William Shakespeare
Per fare business occorrono risorse e i soldi sono una di queste. Senza soldi non si costruisce un business e non è possibile crescere.
A maggior ragione, se stai avviando la tua attività, dovrai fare degli investimenti significativi: sostenere spese, di una certa entità, che ti porteranno benefici nel tempo, in un momento in cui non produrrai ancora Ricavi o ne produrrai pochi.
Per fare questo ti occorrono soldi.
E poi, ogni business per definizione nasce con l’intento di creare ricchezza e ogni imprenditore ha l’obiettivo di guadagnare, producendo nel tempo Ricavi superiori ai Costi, altrimenti non è un business.
I soldi sono dunque una necessità. Eppure, quando si tocca questo argomento, ecco che ci si ritrova in balia di emozioni spesso contrastanti, di ansie e di paure, di cui noi donne siamo preda più dei colleghi maschi.
Se poi svolgi una professione di aiuto, chiedere soldi può diventare un ostacolo che, se non indirizzato adeguatamente, può compromettere la sostenibilità del tuo business.
Gestire bene i soldi è importante, un tema da affrontare con serenità e consapevolezza, anche se sono poche le persone che hanno un rapporto armonioso ed equilibrato con il denaro e con l’aspetto finanziario del business.
La cosa bella è che si può fare.
Che cosa sono i soldi?
Partiamo dalle basi:
I soldi sono un mezzo.
I soldi sono la principale moneta di scambio esistente. Superata la modalità del baratto, che, se ben posto, rimane uno degli strumenti più convenienti anche quando si tratta di business, il denaro è oggi lo strumento principale per ottenere le cose.
I soldi sono dunque un mezzo: di per se stessi sono neutri, delle monete o dei pezzi di carta a cui è stato attribuito un valore per convenzione. E anche se sei una persona con uno stile di vita sobrio e minimalista, puoi ridurre al minimo la necessità di denaro ma qualcosa dovrai comunque acquistare.
I soldi sono la misura di un valore.
Ma soprattutto i soldi sono la misura di un valore, che attribuiamo a un prodotto o a un servizio, per cui siamo disposte a pagare un prezzo, per averlo e per poterne usufruire.
Se hai un business, anche tu crei valore attraverso la tua soluzione: acquistandola, e utilizzandola, i tuoi clienti miglioreranno la propria vita o la percezione che hanno di sé.
Se spendono dei soldi è perché trovano nel tuo prodotto o servizio la risposta giusta a qualcosa che stanno cercando: la base della tua Visione di business e del tuo modello di business.
Un valore che ti ritornano sotto forma di denaro.
Del resto, non a caso, le monete in origine erano chiamate talenti, proprio come i doni di cui sei portatrice, che sono le risorse più rilevanti nella costruzione della tua proposta di valore.
Le credenze limitanti verso il denaro
Il punto è che, anche se pensiamo di non avere nulla contro il denaro, la nostra visione dei soldi si ancora a un sistema di convinzioni e credenze, che, se mal poste, possono impedirci di raggiungere la serenità finanziaria.
Credenze come:
- I soldi sono sporchi.
- I soldi sono una manifestazione del diavolo.
- I ricchi sono cattive persone, malvage e senza scrupoli.
- I soldi sono la radice di tutti i mali.
- Povero è bello.
- Grandi ricchezze si raggiungono sfruttando il lavoro di altri.
- I soldi non fanno la felicità.
- I soldi si fanno solo con il duro lavoro.
- Denaro e spiritualità non vanno d’accordo.
- Soldi chiamano soldi.
- Il denaro è fonte di preoccupazioni.
O ancora:
- Non diventerò mai ricca.
- Non sono fortunata e dunque non sarò mai ricca.
- Provengo da una famiglia povera e dunque diventerò mai ricca.
- Se divento ricca, mi trasformo in belzebù.
- Gestire i soldi non fa per me
- Pensare ai soldi contravviene alla mia integrità.
- Per fare soldi devo scendere a compromessi.
- Non sono abbastanza brava per fare soldi.
- I soldi sono scarsi.
Sono solo alcune delle convinzioni più comuni e diffuse che affondano le proprie radici nella storia personale e nell’immaginario collettivo di cui siamo portatrici.
Da dove derivano le credenze limitanti sul denaro?
Le radici di queste credenze sono diverse, che ho provato a classificare nel seguente modo:
1.Una mentalità pauperista
In diversi periodi storici, larghi strati della popolazione sono stati colpiti dalla miseria come conseguenza di diversi fattori quali la penuria di risorse naturali e di capitali, guerre, carestie, crisi economiche ma anche per scarso spirito di intraprendenza o cattiva distribuzione della ricchezza.
Parliamo di secoli interi o di momenti specifici che peraltro sono propri del sistema capitalistico, per sua natura ciclico.
A questi si unisce una cultura cattolica, trasversale nel mondo occidentale, che ha contribuito a passare il concetto che la povertà sia sinonimo di virtù: un pensiero spesso agito in modo manipolatorio da alcuni centri di potere.
Ci hanno insegnato che soldi e morale non vanno d’accordo ed è vero che la storia ci porta esempi di comportamenti malvagi di persone senza scrupoli, ma il motore di questi comportamenti non sono i soldi.
Non è il denaro che definisce i nostri valori, piuttosto sono i nostri valori che definiscono l’uso che facciamo del denaro.
La povertà è un male perché l’indigenza è causa di fame, di malattie e può portare a comportamenti criminali. Invece essere ricchi e poter così contribuire a combattere la povertà è un modo per aiutare chi si trova in difficoltà perché i soldi ci consentono di fare tante cose, anche per gli altri, di farlo con serenità e non in emergenza, che è sempre foriera di grandi guai.
In verità la storia ci presenta altrettanti esempi di persone virtuose che hanno utilizzato la loro ricchezza per fare del bene. Facci caso, vai alla ricerca di questi esempi che possono essere di ispirazione.
Prova a chiederti:
Se fossi ricca, chi potrei aiutare?
2.Condizionamenti familiari
I primi condizionamenti derivano sempre dalla famiglia di origine e dal sistema di relazioni a noi più vicine.
È l’effetto rete, che ci rende meno liberi nel prendere decisioni di quello che pensiamo. Se abbiamo vissuto in famiglia un’esperienza difficile con il denaro, ad esempio, saremo convinti che così sarà anche per noi.
Invece non è così perché le difficoltà sono sempre legate al contesto, che è cambiato per definizione. Se è vero (come è vero) che noi siamo i nostri pensieri, i pensieri si possono cambiare, partendo dall’osservazione oggettiva della realtà.
Analizza la situazione che ha portato a quelle difficolta, della tua famiglia o di persone a te vicine, e prova a chiederti:
Mi trovo anche io di fronte a questi ostacoli e, se sì, quali strumenti ho oggi a disposizione per poterli superare?
3.Una mentalità di scarsità
La mentalità di scarsità è molto diffusa e altrettanto mal posta, oggi più che mai. Il sistema economico attuale è particolarmente liquido, come è tipico dei momenti in cui i tassi di interesse sono molto bassi per cui non c’è alcuna convenienza a tenere i soldi fermi.
In questi ultimi decenni le fonti di possibile finanziamento si sono diversificate, grazie anche alla spinta del digitale: pensa al crowdfunding, una modalità di finanziamento che si sta diffondendo non solo nel mondo delle startup. Per non parlare degli innumerevoli fondi che istituzioni come le Regioni e la Comunità Europea mettono a disposizione di progetti e iniziative di valore, specialmente di giovani e donne.
Con un progetto ben strutturato e un business plan ben fatto sono finanziamenti accessibili a tutti, avendo ben chiaro, ovviamente, a cosa questi soldi dovranno essere destinati.
Prova a chiederti:
Quali sono i fabbisogni finanziari del mio business e quali sono le diverse alternative di finanziamento a cui potrei accedere?
4.Una carente educazione finanziaria
Gestire i soldi è un’arte che si apprende, una competenza specifica che si può acquisire facilmente. Le donne su questo sono molto carenti, per noi la formazione è ancora più importante.
Su questo tema la bibliografia è immensa: per me, i testi di Debora Rosciani sono un riferimento ma ci sono diversi autori e professionisti che propongono corsi e percorsi, molti specificatamente rivolti al femminile e alle imprenditrici.
Il money coaching è uno di filoni più interessanti del panorama di formazione e di supporto e, oltre a formare, possono aiutare a superare blocchi o credenze limitanti e ad acquisire la giusta consapevolezza e serenità finanziaria.
Prova a chiederti:
Quali sono le competenze che mi mancano e quale supporto potrebbe essermi di aiuto?
5.Questione di autostima
I soldi sono la misura di un valore e, in primo luogo, del valore che attribuiamo a noi stesse. Sentire di non meritare di essere ricche è forse l’ostacolo maggiore che ci porta a non diventarlo, il più difficile da scalzare perché ha a che fare con l’autostima.
Darsi il permesso di essere ricchi è importante perché l’indipendenza economica è un presupposto di libertà: la libertà di scegliere ciò che è meglio per noi, di avere uno stile di vita che ci rappresenti nel nostro presente, di affrontare e superare gli imprevisti che inevitabilmente arriveranno, e di costruire un futuro solido per noi e per i nostri cari.
In questo caso, è importante farsi aiutare perché la crescita personale è un percorso che necessita tempo e costanza e che vale la pena di intraprendere perché siamo tutti portatori e creatori di doni.
Prova a chiederti:
Quali sono i miei talenti e qual è il valore che creo per gli altri grazie a questi doni?
Essere ricchi è bello
Il denaro non creerà il successo. La libertà di fare, lo farà. – Nelson Mandela
Ora credo che ti sia chiaro che i soldi sono importanti, perché sono un mezzo per avere una vita serena e felice e per poter aiutare gli altri a fare altrettanto.
Se sei un’imprenditrice, sono una risorsa fondamentale per trasformare la tua idea in un business di successo. Il tuo mindset è la leva principale per creare la tua realtà, a partire dalla consapevolezza che l’abbondanza ci circonda e dal darti il permesso di accoglierla.
Sei sicura che quella volta che hai rinunciato a investire su un progetto a cui tenevi tanto fosse per mancanza di soldi o piuttosto perché avevi paura? Ci sta tutto, sia chiaro, ma i soldi non hanno questa responsabilità.
Le grandi ricchezze non sono mai dovute alla fortuna ma alla capacità di vedere le opportunità e di scegliere di coglierle, dotandosi di strumenti adeguati, preparandosi.
Avere chiara la tua Visione di business, e con il tuo business plan alla mano, puoi capire di cosa hai bisogno e scegliere il modo migliore per andarti a prendere ciò che ti serve per realizzare il tuo sogno.
Non sai da dove iniziare?
Comincia da subito a segnare le tue spese quotidiane, così avrai chiaro quale sia il tuo fabbisogno finanziario di base. Non solo perché noi siamo dove sta la nostra attenzione ma anche per capire quali siano le voci di spesa più rilevanti, per averne il controllo, e per definire correttamente la tua politica di prezzi.
Basta una semplice tabella in Excel ma, se vuoi, ci sono diversi strumenti che possono fare al caso tuo: il Kakebo ad esempio è uno dei più interessanti che ho avuto modo di utilizzare.
La consapevolezza è il grande driver di ogni scelta ben fatta.
Ora dimmi, qual è la credenza che hai nei confronti del denaro? Raccontamela: se non è presente la inserirò nel mio elenco così che chi ci legge potrà riconoscerci e riflettere.
Sharing is caring. Ti aspetto nei commenti.
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